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Le due sinistre

 

Di Stefania Craxi

 

La sinistra che ispira Schlein è stata l'anticamera di giustizialismo e populismo, oggi è sottomessa alle Procure

 

 

La sinistra che stava con gli avvocati, che era degli avvocati, per la giustizia sociale e non politica, da Turati a Matteotti, sino a Vassalli, passando per mio nonno, era socialista.

 

La sinistra e la tradizione ormai persa dei veri avvocati del popolo
di Claudio Velardi

Velardi ha ragione

quando dice che agli albori la sinistra era quella degli avvocati che difendevano gli indifesi al cospetto dello Stato dei giudici. Per la giustizia sociale, per poi diventare la sinistra dei giudici per la giustizia politica. Che in quanto politica non è più giustizia.

Ha ragione quando partendo da Turati descrive la trasformazione verso l'abisso di Conte e Schlein.

Ha ragione, ma ha anche torto.

Perché è apprezzabile quello che scrive, ma non scrive, non dice, tutto.

La sinistra, dice Velardi, di una volta, ma quale sinistra, di quale sinistra parla?

Avrei apprezzato ancor di più se avesse detto il non detto. Che invece va detto. Tutto.

La sinistra che stava con gli avvocati, che era degli avvocati, per la giustizia sociale e non politica, da Turati a Matteotti, sino a Vassalli, passando per mio nonno, era socialista.

Non era tutta la sinistra. Bisogna distinguere, sarebbe onesto distinguere. Era la sinistra alla quale un'altra sinistra, quella che è stata di Velardi, dichiarò guerra, sino a vincerla con le armi della giustizia politica. Della via giudiziaria al potere, alla quale pochi comunisti si opposero, Gerardo Chiaromonte ad esempio, perdendo.

Quando le diciamo queste cose, caro Velardi?

E la sinistra di Turati, di Matteotti, veniva accusata di social fascismo, dalla sinistra alla quale si ispira Elly, Ella, Schlein, da Gramsci in giù.

Gramsci che definiva Turati uno “straccio mestruato”, o un “putrido riformista”, come lo definiva Togliatti. O social fascista come era definito Matteotti, martire del fascismo.

Il riformista avvocato del Polesine Matteotti che la sinistra alla quale si ispira la Schlein considerava quasi di destra, di una ideologia minore, il riformismo

“putrido”, appunto, perché si occupava, da avvocato e politico, di difendere i braccianti, di cercare soluzioni concrete, piccole anche, ma ora, società di mutuo soccorso, diritti per chi non ne aveva alcuno, con gradualità, in continuazione, giustizia sociale. Anche con compromessi con il Governo esistente.

E invece c'era un'altra sinistra, che Velardi conosce meglio per averla frequentata, che predicando la rivoluzione è arrivata alla sottomissione al potere costituito delle Procure.

Passando dalla diversità morale, la superiorità morale, di Berlinguer e del vecchio capo di Velardi, che in Italia è stata l'anticamera del giustizialismo che poi è diventato populismo.

Il principio di superiorità che ha alimentato il diritto morale della giustizia politica. Della via giudiziaria al potere.

Caro Velardi, apprezzo. Ma se la dicessi tutta, la verità, sarebbe ancora più apprezzabile.

 

(da Il Riformista – 5 ottobre 2023)

 

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